Teleobiettivo

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Un teleobiettivo su stativo

Il teleobiettivo è inteso, nel gergo comune cine-fotografico, un'ottica per riprese da lontano, con lunghezza focale significativamente maggiore del obiettivo normale (cioè, della diagonale del fotogramma). Viene anche chiamato mediotele, tele o supertele, in base alla focale maggiore.

Tuttavia, in ottica, il teleobiettivo è un particolare schema usato per accorciare le dimensioni fisiche degli obiettivi a lunga e lunghissima focale. Il significato proprio del termine descrive uno sistema ottico che prevede l'aggiunta di un gruppo ottico divergente (negativo), dietro al gruppo ottico convergente (positivo) principale.

Costruzione ottica

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Sezione trasversale tipica del teleobiettivo.
L1 - Gruppo ottico positivo
L2 - Gruppo ottico negativo
D - Diaframma
f' - Lunghezza focale equivalente del sistema ottico complessivo
e - Distanza tra i gruppi ottici
Zeiss Sonnar 135/2.8 teleobiettivo.

Il concetto venne descritto per la prima volta nel 1611 da Keplero nell'opera Dioptrice e reinventato in seguito, indipendentemente, da altri.

A seconda del tipo di schema ottico si distinguono in obiettivi a lunga focale, teleobiettivi e catadiottrici.

  • Si dicono obiettivi di lunga focale quelli formati da un gruppo ottico convergente. Sono di costruzione semplice ed economica, ma presentano lo svantaggio di avere un ingombro pari alla loro lunghezza focale e per questo sono meno diffusi.
  • I teleobiettivi propriamente detti sono formati da un gruppo anteriore convergente e da un gruppo posteriore divergente che ha la funzione di ridurne l'ingombro. È normalmente il tipo più diffuso. Lo schema venne inventato da Francesco Negri, fotografo italiano attivo dal Ottocento al Novecento.[1]
  • I catadiottrici usano un misto di specchi e lenti per formare l'immagine, sullo schema del telescopio riflettore. Hanno dimensioni molto contenute, ma la luminosità è spesso ridotta e non c'è la possibilità di regolare il diaframma. Il bokeh tipico è quello ad anelli di luce, invece che a dischi, molto caratteristico e talvolta indesiderato.

Caratteristiche e applicazioni

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I teleobiettivi hanno la funzione fondamentale di ingrandire il soggetto nell'inquadratura. Nelle riprese architettoniche il teleobiettivo viene usato spesso per la documentazione di dettagli, ma anche per le riprese di edifici, quando sia possibile allontanarsi a sufficienza, per conferire un aspetto maestoso al soggetto. In questo caso è anche possibile evitare le distorsioni tipiche[non chiaro] del grandangolo.

L'ingrandimento però produce un effetto che è diverso da quello che si otterrebbe avvicinandosi al soggetto, cambiando la prospettiva (il punto di vista); così, i diversi piani che entrano nell'inquadratura ora appaiono «più vicini tra loro» di quanto non apparirebbero avvicinandosi realmente, e ciò genera un effetto ottico detto “ schiacciamento dei piani ”.

Inoltre, l'ingrandimento tende a ridurre la profondità di campo, rispetto agli obiettivi con focale più corta. Perciò, spesso il mediotele viene utilizzato per il ritratto, soprattutto a mezzo busto o primo piano, nel caso in cui l'intento è di far risaltare il soggetto a fuoco, isolandolo dallo sfondo sfocato. Lo schiacciamento introdotto dal teleobiettivo, tende ad addolcire i tratti del viso[non chiaro], con un effetto estetico generalmente apprezzabile. E per la possibilità di isolare facilmente il soggetto dallo sfondo, viene molto apprezzato anche nella fotografia di moda o di figura.

Il teleobiettivo è molto indicato per tutte quelle situazioni in cui non è possibile avvicinarsi al soggetto, come nella fotografia sportiva o nella fotografia naturalistica (per esempio per i fotosafari), in quanto consente scatti "ravvicinati" ad animali troppo pericolosi o paurosi, per o del fotografo che si avvicinasse eccessivamente. Per questo tipo di applicazioni, i fotografi semiprofessionisti e professionisti usano spesso teleobiettivi (o zoom) con lunghezze focali molto lunghe (< di 300 mm eq), detti supertele. Per motivi analoghi, il teleobiettivo viene spesso usato dai paparazzi o in certo reportage per effettuare "scatti rubati", ovvero realizzati senza che il soggetto si renda conto di essere ripreso, mantenendone, fondamentalmente, la spontaneità. Tuttavia, in molti casi ormai l'effetto di schiacciamento può trasmettere allo spettatore la sensazione di una scena spiata di nascosto, dato il largo uso fatto dai giornali scandalistici e paparazzi, di foto ottenute con queste tecniche.

Proprio a causa dell'ingrandimento, il teleobiettivo richiede tempi più veloci o una maggiore stabilità per evitare il mosso o il micromosso. Per il supertele, in molti casi, l'uso di un monopiede è l'ideale, oppure di un treppiede o supporto analogo, con testa gimbal, può essere indispensabile. Per lo stesso motivo, con i tele e i supertele si preferisce normalmente usare pellicole veloci, o, nella fotografia digitale, un valore di sensibilità del sensore più elevata, per esempio sopra i 400 ISO. Per evitare il mosso a mano libera si consiglia di usare tempi di posa inferiori al reciproco della focale equivalente al formato 24x36. Ad esempio, per un 200 mm non è bene scendere al di sotto di 1/250 - che diventa 1/300 o più veloce, se l'obiettivo è usato con una fotocamera digitale con sensore APS-C. Per ridurre gli inconvenienti del mosso, negli ultimi anni sono stati messi a punto sistemi elettronici per la riduzione delle vibrazioni, basati su sensori che percepiscono i movimenti delle mani e li compensano mediante attuatori. Questi dispositivi originariamente agivano solo all'interno dell'obiettivo, spostando un gruppo ottico dedicato. In molte fotocamere digitali di alcuni produttori, recentemente, è stata implementata la stabilizzazione mediante movimenti compensativi del sensore stesso. E su alcune fotocamere digitali compatte, la compensazione è effettuata elettronicamente utilizzando un sensore di dimensioni leggermente maggiori, che permette di traslare l'area di lettura senza la necessità di movimenti meccanici.

  1. ^ Enciclopedia Treccani come indicato su arte.go.it Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive..

Voci correlate

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Altri progetti

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