Ridotto (architettura)

sala di sosta e di trattenimento di un teatro o un cinema
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Con il termine ridotto, a volte sostituito dall'equivalente francese foyer ([fwaˈje][1]; dal francese, "caminetto, stufa, punto caldo"), si indicano abitualmente i locali adiacenti alle sale di sosta e di trattenimento di un teatro o alle sale cinematografiche, dove il pubblico si raccoglie prima e dopo lo spettacolo e durante gli intervalli e le attese. Nel passato queste sale erano spesso deputate al gioco d'azzardo altrimenti vietato. In qualche caso, il nome è usato per indicare una sala minore, accanto alla maggiore d'un teatro, destinata anch'essa agli spettacoli[2] (come ad esempio il Ridotto del Teatro del Popolo).

Il ridotto (foyer) dell'Opéra Garnier a Parigi.
Ridotto del Cinema Ambasciatori di Milano, architetto Eugenio Gerli. Foto di Paolo Monti, 1970

Uso del termine

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Il termine è stato riferito genericamente anche alla sede di un circolo di ritrovo, e di qui usato per indicare i luoghi di riunione dei mercanti (e anche quale sinonimo di fondaco, basi che Veneziani, Genovesi e Pisani ebbero in Oriente).[2]

Alcuni mecenati del XVI e XVII secolo stipendiavano musicisti per suonare nel proprio ridotto: è il caso del conte Mario Bevilacqua a Verona. Ma questi non si limitano alla musica: si trovano anche ridotti in cui si dibatteva di filosofia, di letteratura e altre materie. Per esempio, nel ridotto del conte Agostino Giusti, alcuni intellettuali si ritrovavano attorno al mecenate per conversare in latino e in greco. Rispetto alle accademie, i ridotti erano meno formalmente gestiti, ma in vari casi esistono atti notarili che raccolgono le attività svolte: è il caso del conte Agostino Giusti, per esempio.

A Venezia il termine fu usato per indicare un'ala di palazzo Dandolo a San Moisè, poco distante dell'omonimo teatro, convertita nel 1638 in ambiente pubblico dedicato al gioco d'azzardo e considerato per ciò il primo casinò.

I ridotti, spesso vicini o parte integrante di bar o punti ricreativi, all'interno o subito adiacenti ai teatri, sono diventati veri e propri "luoghi di incontro culturale".

Nell'ambito dei servizi sociali il termine ridotto indica invece una casa di accoglienza per senzatetto, che fornisce anche altri servizi di tipo sanitario, educativo o di aiuto e supporto psicologico.

In Francia con il termine foyer vengono anche indicate residenze comuni dove studenti o lavoratori vivono insieme. Esistono foyer destinati a persone dello stesso sesso o misti. Solitamente gli occupanti dormono in camere singole o multiple e condividono i luoghi ad uso comune, come cucina, bagni, biblioteca, lavanderia, ecc. Chi vive in un foyer paga un affitto mensile e rispetta regole ed orari stabiliti dal foyer.

Alcuni ridotti famosi

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  • Ridotto musicale, o ridotto Bevilacqua, dei conti Bevilacqua ('500-'600).
  • Ridotto Giusti, un ridotto letterario (fine '500).
  • Ridotto Serego.
  1. ^ Luciano Canepari, foyer, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  2. ^ a b ridotto nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 18 maggio 2023.

Voci correlate

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