My Time at Sandrock - Recensione

Polvere, rocce e tanta bella gente da conoscere nel seguito di My Time at Portia.

My Time at Sandrock - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Il seguito di My Time at Portia si sposta in una nuova ambientazione desertica più impegnativa, ricca di nuovi personaggi e attività.
  • Pathea ripropone il mix tra simulatore di mestiere - in questo caso di artigiano - ed esperienza rilassante in stile Animal Crossing, con novità interessanti.
  • Il comparto grafico e il sonoro sono di buon livello, ma non manca qualche bug di troppo sparso qui e lì.

Ormai sono un ospite fisso delle faticose "vacanze" di Pathea Games. Prima di tutto ho soggiornato più volte nella ridente Portia, svolgendo il ruolo di artigiano per migliorare la qualità della vita dei simpatici abitanti conosciuti in My Time at Portia, un videogioco del 2019 che ho effettivamente apprezzato molto, come testimonia la mia recensione. Successivamente ho avuto il piacere di visitare in anteprima la polverosa Sandrock, avamposto che ospita il "seguito" di My Time At Portia, oggetto di questa stessa recensione.

Dopo qualche altra ora passata a costruire oggetti, esplorare e sviluppare relazioni con gli autoctoni è arrivato il momento di fornirvi la mia opinione riguardo My Time At Sandrock.

Sulla scia di Harvest Moon (ma non solo)

Esattamente come il suo predecessore, My Time at Sandrock si infila perfettamente nel sempre più affollato filone di "simulatori di comunità", un genere riconducibile in particolare a videogame come Harvest Moon e Animal Crossing. In particolare, il buon lavoro svolto da Pathea Games è proprio quello di unire il gameplay di Harvest Moon con quello della pacifica serie di Nintendo, mettendo sullo stesso piano lo sviluppo di una propria attività commerciale e la coltivazione di una rete di relazioni di vario genere con gli abitanti del posto.

Come ormai tradizione di questo tipo di videogame tutto inizia con il nostro personaggio (da creare liberamente tramite il rapido editor) che si trasferisce nella cittadina di Sandrock per iniziare una nuova vita come artigiano. Il precedente costruttore infatti va in pensione e così il sindaco ha aperto due nuove posizioni per questo fondamentale mestiere, mettendo a disposizione anche un malandato ma funzionale laboratorio. Eccoci dunque nei panni di uno dei due neo-assunti artigiani, pronti a rimboccarci le maniche per dare il nostro contributo a questa polverosa ma accogliente comunità.

La situazione che però ci troviamo di fronte è decisamente diversa rispetto a quella della ridente Portia che ha ospitato il primo "capitolo" della serie. Sandrock è infatti un posto un po' malandato, afflitto da cronica carenza d'acqua e strettamente bisognoso di cure, sia strutturali che sociali: un punto di partenza più problematico e impegnativo che porta con sé alcune importanti modifiche al gameplay. Per esempio, la già citata acqua è una risorsa fondamentale che va centellinata per svolgere le diverse attività di costruzione (al punto che ci troveremo spesso a doverla comprare per attivare i macchinari del nostro laboratorio) e persino il legno, abbondante a Portia, qui scarseggia a causa del divieto di abbattere i pochi alberi presenti nell'ambientazione desertica di Sandrock.

Tutto questo ci porta a scoprire un paio di meccaniche di gioco inedite, a partire dal prezioso Riciclatore, una macchina in cui gettare tutti i rottami e detriti che ci capita di trovare sparsi qui e lì, così da riciclarne le materie prime e velocizzare la produzione di specifici oggetti. Già, perché il nostro ruolo di artigiani ci richiede di soddisfare contratti e richieste dei cittadini costruendo oggetti di ogni genere, dal mobilio a grossi macchinari, sviluppando via via le abilità del personaggio e scoprendo progressivamente progetti sempre più elaborati.

Officina, dolce officina!

Ecco dunque che entra in gioco, come il My Time at Portia, la nostra officina che svolge il duplice compito di bottega dove svolgeremo il nostro lavoro e casa dove riposare e tenere le nostre cose. Poco più di una catapecchia con un cortiletto all'inizio della partita, l'officina è il cuore pulsante delle nostre attività in My Time at Sandrock e può essere equipaggiata con tutta una serie di importanti strutture come banchi da lavoro, fornaci telai e altro ancora, tutti strumenti che vanno combinati per dare vita a creazioni di ogni genere.

Oltre a fornire rifugio, magazzino e un pratico letto dove riposare, la casa ricopre un ruolo importante nella crescita del nostro personaggio: ogni elemento di mobilio che andremo a piazzarci dentro infatti - dai quadri alle lampade, c'è davvero di tutto - ci fornisce bonus di diversa natura che vanno a potenziare le nostre caratteristiche come forza, stamina, valori di attacco e difesa e altro ancora. Migliorando così il mobilio e ampliando casa (guadagnando così più spazio per accumulare un po' di tutto) andremo direttamente potenziare il nostro personaggio.

Parallelamente a questo un più classico sistema di punti esperienza ci permette di comunque di salire di livello, godendo così di ulteriori bonus e consentendoci di sbloccare diverse abilità aggiuntive in quattro distinti "alberi" dedicati alla raccolta delle risorse, alle abilità "sociali", all'abilità nella costruzione e al combattimento.

Esatto, "combattimento". Perché le zone che circondano Sandrock in realtà sono tutt'altro che amichevoli e anche allontanandosi un pochi metri dal centro abitato si possono iniziare a incontrare creature ostili da cui è meglio stare alla larga: se necessario però, il gioco include un sistema di combattimento basato su "lock" dei nemici, schivate e colpi di vario genere. Niente di particolarmente complesso, ma quanto c'è è ben implementato e risulta un po' più rifinito rispetto al capitolo precedente.

Equipaggiarsi per bene e imparare a combattere come si deve diventa fondamentale quando si iniziano ad esplorare specifiche aree attorno a Sandrock: qui il gioco accelera sulla sua natura di action-RPG, offrendo una sfida abbastanza impegnativa, con tanto di scontri con pericolosi "boss" attivati dalla progressione nella trama o da particolari esplorazioni "ardite". In generale l'area circostante Sandrock è interessante da esplorare e un sistema di progressione abbastanza fluido dà accesso a zone via via più impegnative, fornendo a chi gioca un'appagante sensazione di crescita e un tangibile livello di sfida.

Beato te, artigiano

Oltre a esplorare e soddisfare contratti - attività che comunque possono già portare via ore e ore di gradevole giocare - in My Time at Sandrock torna l'importante componente "sociale" già incontrato visitando Portia. Con una trentina di abitanti e viandanti che si aggirano per la cittadina abbiamo molto da fare per stabilire i vari contatti, coltivare le diverse amicizie e, chissà, magari trovare l'amore della nostra vita. Semplicemente parlando costantemente coi diversi personaggi consente di migliorare il rapporto ma per approfondire la conoscenza c'è un set aggiuntivo di opzioni come sfide di combattimento (la gente di Sandrock è generalmente piuttosto manesca) e persino un gioco di carte (simil-morra cinese) di cui gli abitanti vanno matti.

Concentrandosi su un personaggio e curando il rapporto si sbloccano opzioni aggiuntive che vanno da missioni speciali a situazioni sentimentali (sia eterosessuali, sia omosessuali) da sviluppare, tutte opzioni che forniscono tra le altre cose un buon tasso di rigiocabilità. A coadiuvare questo sistema di interazioni sociali ci si mette un calendario ricco di eventi a cui partecipare (gli abitanti ci tengono a tenere viva Sandrock) nonché la buona "scrittura" di gran parte dei personaggi, che risultano ancora più caratterizzati e differenziati di quelli di Portia, spaziando da semplici rivali a super-eroi locali. Non manca la possibilità di mettere su famiglia, con qualche tenera conseguenza (e qualche sorprendente ulteriore opzione sociale che non vi voglio svelare, visto che le fasi avanzate della partita e il cosiddetto "endgame" contengono più di una sorpresa).

Lo stile dei personaggi è generalmente delizioso e le animazioni gradevoli.

L'impressione che ho avuto giocando a My Time at Sandrock è che il team di sviluppo abbia colto bene i feedback relativi al gioco precedente, andando a migliorare in modo mirato alcuni aspetti. Per esempio, ora la produzione delle risorse è più veloce e l'esplorazione lenta delle diverse rovine è stata sostituita da un nuovo sistema che evita di farci passare le ore a picconare nel vuoto. Torna anche la bella idea di ambientare il gioco in un futuro post-apocalittico: trovare dischi pieni di dati delle tecnologie antiche è un'attività che fa ritorno e che si intreccia nella tela sociale di Sandrock, con due fazioni che risultano pro e contro questi importanti reperti.

Migliora anche l'uso che si può fare di questi oggetti, ora spendibili direttamente per sbloccare nuovi progetti. Al tempo stesso, Sandrock non è un luogo piacevole come Portia, anche se questa può essere sicuramente una valutazione personale: l'ambientazione desertica con le diverse ristrettezze che comporta non rende necessariamente il gioco più interessante, fermo restando che in linea di massima la nuova cittadina e i dintorni sono comunque realizzati bene e generalmente più curati dell'area di Portia. Enormi sono invece i passi in avanti riguardo la gestione dell'inventario, con alcuni accorgimenti aggiuntivi che rendono le attività di costruzione molto più rapide e meno macchinose: anche qui le diverse critiche ricevute da My Time at Portia sono decisamente state prese in considerazione.

Si va a Sandrock?

Tirando le somme, se My Time at Portia mi era piaciuto molto posso dire che questo seguito si piazza pressappoco sullo stesso gradino della mia scala di gradimento (da qui i due voti identici). Laddove altri giochi hanno provato a inseguire i feeling dei capitoli di Animal Crossing (molto spesso fallendo), My Time at Sandrock non sono in buona parte ci riesce ma al tempo stesso riesce a dire la sua sotto altri aspetti, avvicinandosi anche a quanto offerto da giochi come Harvest Moon e Rune Factory, condendo al tempo stesso tutto con un aspetto audiovisivo delizioso. Interessante ciliegina sulla torta è l'inedita modalità cooperativa che ci permette di visitare Sandrock assieme ad altri giocatori per condividere l'esperienza in team composti al massimo da quattro persone. Questa opzione risulta al momento slegata dalla campagna single-player ed è accessibile tramite una lobby separata, con alcune funzioni che saranno via via sviluppate nel tempo.

I patiti di catene produttive avranno pane per i loro denti.

Alcuni aspetti mi hanno comunque lasciato un po' perplesso, a iniziare dalla reiterata necessità di aspettare spesso molto tempo per ottenere dalla nostra officina gli oggetti necessari. A differenza di altri giochi simili infatti, in My Time at Sandrock gran parte dei macchinari richiede molto tempo per creare risorse e oggetti. Possiamo ovviamente ingannare l'attesa dedicandoci ad altre attività ma in fase avanzata ci troveremo di fronte a situazioni che possono risultare al limite del tedioso. L'equilibrio nella disponibilità delle varie risorse è inoltre ben impostato ma al tempo stesso abbastanza "stretto" nelle prime ore di gioco, con il nuovo requisito dell'acqua che rende le cose un poco frustranti fino a quando non avremo raggiunto una certa "stabilità" con la nostra officina.

Inoltre pure essendo tecnicamente più avanzato di My Time at Portia, il gioco è comunque afflitto da diverse imperfezioni come oggetti che appaiono a poca distanza dal personaggio e qualche collisione un po' troppo rozza, tutti aspetti che lo rendono distante dalla pura eccellenza. Per il resto però difficile trovare un gioco recente che raggiunga questa qualità nell'ambito dei videogame "sociali". Se Sandrock vi piacerà avrete trovato il vostro nuovo posto di villeggiatura virtuale in cui trascorrere decine di ore sommersi dal cosiddetto "grinding" ma, per fortuna, anche in compagnia di tanti simpatici personaggi.

Infine, è importante fare una precisazione: il giudizio e il voto sono unicamente relativi alla versione PC aggiornata a uno stato analogo a quello del lancio su Steam. Ho potuto anche provare il gioco su Nintendo Switch ma purtroppo, come successo per My Time at Portia, le prestazioni su questa console sono tutt'altro che ottimali.

Verdetto

Un buon seguito che senza stravolgere cambia abbastanza le carte in tavola per proporre un'esperienza familiare ma sufficientemente differente e, soprattutto, divertente e longeva. La nuova ambientazione può risultare meno invitante rispetto a Portia ma per il resto il gioco migliora praticamente ogni aspetto risultando una delle migliori esperienze del genere disponibili al momento sul mercato. Aggiungiamo una longevità davvero elevata e la nuova modalità cooperativa per ottenere il quadro di un validissimo simulatore di "mestiere" che unisce con successo le meccaniche di un RPG a quelle di un videogame "alla Animal Crossing".

In questo articolo

My Time at Sandrock

Pathea Games | 26 Maggio 2022
  • Piattaforma

My Time at Sandrock - La recensione

8.5
Buono
Un seguito che migliora molti aspetti di My Time at Portia riuscendo al tempo stesso ad offrire qualcosa di nuovo. Consigliatissimo ai patiti di videogame con una forte componente "sociale".
My Time at Sandrock